Il galateo a test
**La versione lite contiene un numero limitato di domande**
Oltre 230 domande e risposte che ti sveleranno tutto sul Galateo per divertirti da solo o con i tuoi amici e vedere Quante ne sai?
Cosa fare quando si riceve un invito che reca la dicitura «cravatta bianca»?
Come si mangiano i cachi a tavola?
A chi spetta il compito di scegliere il bouquet della sposa?
Perché entrando in un luogo pubblico tocca all’uomo precedere la donna?
A tavola, come deve brindare un astemio?
Vi sentite tranquilli in fatto di etichetta e buone maniere? Oppure a volte vi siete sentiti in imbarazzo perché non sapevate quale fosse il modo “giusto” di comportarvi? Ecco il test che fa per voi!
Potrete mettervi alla prova con situazioni e problemi di ogni tipo cui si applicano le buone maniere: dagli ambiti più tradizionali (abbigliamento, a tavola, viaggi e inviti) a quelli più moderni e legati alle nuove tecnologie (Internet e posta elettronica, senza dimenticare l’imprescindibile telefono cellulare).
“Dire”, “Fare”, “Baciare”, “Lettera” e... “Netiquette”, ovvero il Galateo della rete: sono questi i capitoli in cui si dividono le oltre duecento domande, analizzate e commentate dagli autori.
Il Galateo a test non sarà solo un’occasione originale e divertente per scoprire quanto vale la vostra preparazione in “buone maniere”, ma anche un modo davvero speciale per divertirvi con gli amici, per scoprire chi è il più raffinato, il più colto o il più moderno.
Gli autori
Fabio Cesare mette a frutto in questo libro il suo interesse e i suoi studi sul concetto e sull’evoluzione dei costumi, dall’antico Egitto alla civiltà virtuale di Internet.
Roberta Mascheroni, esperta nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni, è autrice di varie pubblicazioni in materia di galateo. è docente titolare in corsi sull’arte di ricevere e in corsi di formazione per mestieri e professioni che prevedono il contatto con il pubblico.
Il vignettista
Giovanni Vannini, milanese, umorista, copywriter, disegnatore di fumetti e portinaio, dopo la laurea in Scienze politiche ha frequentato la Scuola d’Arte applicata del Castello Sforzesco.